DIRTY DIFFICULT DANGEROUS di Wissam Charaf

con Clara Couturet, Ziad Jallad, Rifaat Tarabey, Darina Al Joundi
France, Italy, Lebanon, 2022, (83′)

(Giornate degli Autori)

La storia d’amore clandestina tra Mehdia, giovane badante etiope e Ahmed, rifugiato siriano, che vive di espedienti rivendendo ferro usato per le strade, viene messa quotidianamente alla prova dalle ricadute del conflitto libano-siriano e da un contesto di esclusione che non permette legami. Il film, ricco di rimandi e allusioni simboliche tra Ahmed e il ferro che si trova contemporaneamente dentro il suo corpo (a seguito di una ferita di guerra) e fuori, arriva ad un momento di svolta quando Medhia sceglie di abbandonare l’ambiente di prigionia familiare per fuggire con l’amato. Il regista Wissam Charaf sceglie di rappresentare senza pietismi lo status di rifugiato oggi, mostrando come la situazione libanese non sia poi così diversa da tante altre. Le scene fuori dall’ordinario che i due protagonisti si trovano a vivere, non possono non rimandare ad una narrazione ai limiti del “fantascientifico”: situazioni inverosimili sul piano della realtà, assumono una loro verosimiglianza narrativa senza infastidisce lo spettatore. La fotografia, dai colori caldi e accesi, è in netto contrasto con le disarmanti e continue avversità dei protagonisti, efficacemente descritti e valorizzati anche per la scelta di temi musicali ricorrenti: litanie religiose per caratterizzare Medhia e filastrocche cantilenate da venditore ambulante per Ahmed.