FAR EAST 2022 – i film del primo giorno
In Competizione
I AM WHAT I AM (雄狮少年 Xiong Shi Shao Nian)
Regia Sun Haipeng
Con la voce di Da Xin, Da Wei, Li Meng, Li Weisi, Cai Zhuangzhuang / Cina / 104’
Ah Juan è un ragazzo che vive in un villaggio da sempre affascinato dalla Danza del Leone, arte tradizionale e folcloristica cinese che consiste in esibizioni e competizioni di salti acrobatici eseguiti da due persone mascherate da leone che si muovono al ritmo di un tamburo. Quando scopre che vincendo una competizione di Danza del Leone potrebbe andare a Canton e rivedere i suoi genitori, Ah Juan recluta subito i suoi amici per creare una squadra e aggiudicarsi la vittoria. La situazione si complica quando la realtà costringerà Ah Juan a trasferirsi in città e a mettere da parte i suoi sogni.
L’animazione è caratterizzata da un’ estetica alquanto realistica, dove i tratti somatici delle figure umane ne rimarcano l’unicità e l’originalità.
Nell’ambientazione del villaggio prevalgono i toni caldi; in particolare, il colore rosso fiammante del costume del leone e della squadra di Ah Juan domina la scena, inoltre nella cultura cinese il rosso possiede anche un importante significato legato alla fortuna. Il contrasto cromatico è evidente nelle scene della città, dove la vivacità del colore e lo stato d’animo del protagonista virano velocemente verso la scala di grigi, movimento che evidenzia ulteriormente la condizione di degrado urbano in cui vivono i lavoratori che sono costretti a trasferirsi nelle città dai villaggi rurali di origine. In questo ambiente l’ unico raggio di speranza è simboleggiato dalla testa rossa del costume del leone che Ah Juan porta sempre con sé.Le tematiche principali nella narrazione sono quella dell’amicizia, della passione e della determinazione. La storia procede in modo lineare e quasi scontato verso un finale che invece si rivela essere abbastanza originale. Il prodotto di per sé non è rivoluzionario, ma offre decisamente degli spunti interessanti.
In competizione
MIRACLE: LETTERS TO THE PRESIDENT
di Lee Jang-hoo
con: Park Jeong-min, Im Yoona, Lee Seong-min, Lee Soo-kyung
(Corea del Sud, 117′)
Ambientato negli anni ottanta in una regione arretrata della Corea del Sud, il film racconta la storia di Jun Kyung, studente prodigio che frequenta il primo anno del liceo, con un rapporto difficile con il padre. Il traguardo più importante che Jun mira a raggiungere nella vita è far costruire una stazione ferroviaria che permetta agli abitanti del suo villaggio di raggiungere le vicine città in sicurezza e, per riuscire nel proprio intento, scrive molte lettere indirizzate al Presidente, con la speranza di ottenere i fondi e le autorizzazioni necessari.
La pellicola alterna momenti comici ad altri drammatici particolarmente intensi, creando un’atmosfera altalenante, talvolta un po’ dispersiva e incoerente.
Il commento sonoro, presente quasi esclusivamente nelle scene drammatiche, risulta spesso invadente: l’uso insistente degli archi amplifica ulteriormente un dramma familiare già ampiamente ed esaurientemente raccontato, in un meccanismo di manipolazione emotiva dello spettatore. Convincente l’interpretazione da parte degli attori e del protagonista in particolare. Prevalenti le riprese ravvicinate dei personaggi per ricercare un contatto emotivo con lo spettatore, fotografia ben curata.
La storia si scopre in maniera progressiva aggiungendo, nel corso del racconto, ulteriori dettagli e parti di antefatti, indirizzata verso un lieto fine, che, nel complesso, risulta poco convincente.