UNA STERMINATA DOMENICA di Alain Parroni

Con: Enrico Bassetti, Zackari Delmas, Federica Valentini, Lars Rudolph

(Italia, Germania, Irlanda)

(110’)

(Orizzonti)

Alex, Kevin e Brenda, tre giovani tra i 16 e i 19 anni nella selvaggia periferia costiera a nord di Roma. Brenda è incinta, forse di Alex; Kevin ha il bisogno ossessivo di marcare il territorio con il proprio tag, Alex vorrebbe trovare una strada nella la vita; ognuno, a suo modo, ha l’esigenza inespressa di lasciare un segno di sé.
Giovanissimo, classe 1992, Alain Parroni, qui esordiente nel lungometraggio dopo una carriera sfolgorante nella fotografia e nel cortometraggio, è anche co-autore della sceneggiatura con Giulio Pennacchi e Beatrice Puccilli. Per essere un’opera prima c’è da dire che parte col piede giusto: produzione internazionale con tanto di “viatico” di Wim Wenders, musiche originali (Shiro Sagisu), audio curatissimo, fotografia di alto livello, montaggio mai banale. Insomma, un lavoro enorme sul linguaggio cinematografico che spiazza continuamente nel gioco delle transizioni fra inquadrature e sequenze diverse, nella coesistenza di più sorgenti sonore intra ed extradiegetiche; nell’utilizzo significativo delle tecniche proprie dell’arte visiva applicate al racconto filmico; non a caso il regista ha dichiarato che: “La mia generazione è una questione di linguaggio”.
Aver posto l’accento sui millennial, le loro ambiguità, gli stereotipi, le contraddizioni che emergono dal frullato multimediale in cui sono immersi, anche nelle periferie più degradate, appare obiettivo azzeccato ancorché l’ammissione dell’assenza di alcuna speranza suona un po’ troppo tranchant. Degne di nota le interpretazioni dei giovani attori. Un film per certi aspetti scomodo, ma necessario.

Alberto Piastrellini

Irene Sandroni

Raffaella Zoppi

Irene Ancora

Anna Sandroni