LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING di Julia Fuhr Mann

Con: Annet Negesa, Amanda Reiter, Caitlin Fisher, Daniel Marin Medina, Chun Mei Tan, Eva Maria Jost, Jakob Levi Stahlberg, Oumou Aidara, Greta Graf

(Germania)

(79′)

(38ma Settimana Internazionale della Critica)

Documentario in cui viene studiata la figura della donna nella storia dello sport, in particolare delle Olimpiadi. Un collettivo di runners fa da portavoce narrante delle storie di quattro atlete, avendo come filo conduttore gli ostacoli da loro incontrati in quanto donne.

Primo lungometraggio di Julia Fuhr Mann, regista impegnata politicamente nel mondo queer che ha già girato diversi spot e cortometraggi (The Show Show – 2016, Doctor Future – 2017, Riot Not Diet – 2018).
Il racconto procede in ordine cronologico con l’inserimento di immagini di repertorio che vengono, in alcune scene, rimaneggiate per trasportare i personaggi narranti e lo spettatore indietro nel tempo. Questi momenti si alternano a sequenze di recitazione corale in stile teatro contemporaneo con al centro riflessioni sull’emancipazione femminista e queer. La tematica dello sport viene contestualizzata anche a livello sonoro in quanto le musiche, ritmate e cariche di energia, scandiscono un montaggio incalzante quanto i movimenti dell* atlet* sullo schermo.
Forte e chiara è la questione su cui dibatte la regista: “Se la storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro ai quali non è mai stato permesso di partecipare alla gara?”
Reazioni contrastanti da parte del pubblico in sala.

Irene Ancora

Anna Sandroni