OBET’ (VITTIMA) di Michal Blaško
Con Vita Smachelyuk, Gleb Kuchuk, Igor Chmela, Viktor Zavadil, Inna Zhulina, Alena Mihulová
Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania (91’)
(Orizzonti)
Irina torna precipitosamente dall’Ucraina in un piccolo centro della repubblica Ceca perché Igor, il figlio adolescente, è in ospedale con gravi lesioni, vittima di una aggressione. Sono stati i ROM? Lei, immigrata in attesa della cittadinanza Ceca, incassa la generale solidarietà prima del vicinato, poi dei politici locali, ma anche dei nazionalisti…
Il regista Michal Blasko, classe 89 di Bratislava, presenta nella sezione Orizzonti un interessante lungometraggio, ben raccontato e con un buon ritmo, sul tema centrale della verità: ognuno dei personaggi la modella a suo uso e consumo fino a smarrirne il senso. E per questo quel patrimonio che determina l’appartenenza ad una comunità (e in senso più ampio ad un popolo) deve misurarsi con opportunismi e riti solo formali.
Colori spenti e commento musicale essenziale aiutano lo spettatore a prendere le distanze dalle possibili trappole emotive e di concentrarsi sulla riflessione su una società in cui la solidarietà è riservata a chi è funzionale alle proprie tesi o ai propri fini comunicativi cui i media, vecchi e nuovi, fanno da volano.
L’efficacia del racconto viene valorizzata dalla tagliente recitazione con cui Vita Smachelyuk definisce il profilo di una madre temprata dalle difficoltà della vita da esule.