JOKER: folie à deux – Todd Phillips

Con: Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Zazie Beetz

(Usa)

138’

(Venezia 81)

 

Due anni dopo i fatti del Murray Franklin Show, la vicenda si riapre ad Arkham dove Arthur Fleck è detenuto in attesa di processo per i suoi crimini nelle vesti del Joker. Alle prese con la sua doppia identità Arthur scopre l’amore e la passione per la musica…

“JOKER: folie à deux” si apre con un cartoon in cui Arthur lotta con la propria ombra, prosegue mescolando generi e suggestioni, diventa un musical atipico, un melò repulsivo e un procedural cupo e angosciante e si chiude con un occhio alla nostra contemporaneità. Todd Phillips rimescola le carte dopo il successo ottenuto nel 2019 con “Joker” (che qui a Venezia vinse il Leone d’oro) e racconta una vicenda ancorata al mondo del cinecomics, ma prendendo ancora più nettamente le distanze da codici rappresentativi e soluzioni narrative tipiche.

Il centro del racconto resta il conflitto interiore vissuto da Arthur, ma a rendere questo secondo capitolo diverso dal precedente è la scoperta dell’amore nei confronti di Harley Quinn, una ragazza che mette in crisi l’equilibrio fino a quel momento da lui raggiunto, trascinandolo in una nuova profonda inquietudine esistenziale. Arthur soffre, lotta, cerca di arginare l’esuberanza della sua maschera, sogna la possibilità di vivere una vera storia d’amore in cui finalmente è visto e accettato per quello che è, ma presto questa si rivelerà una drammatica illusione: Harley non interessa Arthur, lei vuole solo Joker così come, d’altra parte, tanti a Gotham attendono il suo trionfale ritorno.

Gli spazi chiusi prevalgono ed esaltano la componente oppressiva e distopica in cui il personaggio si ritrova abbandonando gli spazi aperti, ma sempre respingenti, che caratterizzavano gli scenari e l’estetica del primo capitolo. Questa seconda parte è più una variazione surrealista degli stessi temi che un vero e proprio sequel. A conferma di questo, infatti, la vicenda è piena di buchi e incongruenze e la messa in scena è fortemente caratterizzata da numerosi inserti musicali in cui i due protagonisti dialogano e vivono la loro ideale storia d’amore.

Oltre alle prestazioni camaleontiche di Joaquin Phoenix e Lady Gaga, sorprende l’armonia nella commistione di generi, lo stile ancora riferito all’estetica del cinema anni ’70, la capacità di gestire una densità di temi rilevanti che dialogano con il nostro modo contemporaneo.
L’uso della musica è funzionale a raccontare una fitta rete di emozioni represse e un disagio  universalmente riconosciuto dagli emarginati della società. Anche questo Joker è quindi specchio dei nostri tempi e del tutto umano nel momento in cui desidera una storia d’amore in cui credere.

Aurora Mantovani
Alessandra Lazo
Alessandro Russo
Francesco Azzini