HAPPYEND – Neo Sora
Con Hayato Kurihara, Yukito Hidaka, Yuta Hayashi, Shina Peng, Arazi, Kilala Inori, Ayumu
Nakajima, Masaru Yahagi, Pushim, Makiko Watanabe, Shiro Sano
(Giappone, Usa; 113’)
(Orizzonti)
Tokyo. In un futuro prossimo distopico Yuta e Kou, amici cresciuti insieme, stanno per diplomarsi. La loro vita è minacciata dall’ombra gravosa di un’imminente e catastrofico terremoto che rende incomprensibile la vita quotidiana già stressata da un’invadente tecnologia. Uno scherzo di troppo inflitto al preside del liceo comporta una conseguenza drammatica: l’installazione di un sistema di videosorveglianza che dovrebbe garantire la sicurezza di cui hanno bisogno gli studenti. Anche sul fronte politico, le parole e l’allarmismo del primo ministro sono il pretesto che fomenta populismo e razzismo, alimentando nei ragazzi un senso di frustrazione crescente, oscillante tra nichilismo e apparente incoscienza. Quando a scuola le regole e il controllo diventeranno troppo stringenti, il malessere sfocerà in una vera ribellione. Lo spettatore segue da vicino le vicende degli studenti, empatizzando con loro.
Figlio del grande compositore Ryuichi Sakamoto, qui anche sceneggiatore, Neo Sora è alla regia del suo primo lungometraggio di finzione.
Film distopico mosso da meccanismi allegorici, narrazione ellittica e carica ironica che guarda alla lezione del manga e della narrativa fumettistica, sviluppa un tipico coming of age immerso in un Giappone multietnico (ma vittima della xenofobia), nelle inquietudini dell’oggi, nei dilemmi esistenziali di sempre.
Sfruttando la musica come chiave di accesso a un mondo di complessità come quello degli adolescenti quasi-giovani, abitato da luci, ombre, paure e desideri, con “Happyend” Sora propone un racconto capace di esplorare il disagio giovanile attraverso la fatica del riconoscersi, del comprendersi, del cambiare sguardo sulla realtà in cui si vive.
Il film segue la deriva naturale di un’amicizia mentre riesce ad indagare anche il modo in cui forze più grandi di noi possono plasmare le nostre vite e i nostri rapporti. I personaggi al centro di “Happyend” cercano di elaborare la propria inquietudine collettiva per il futuro, facendo i conti con una condizione precaria che soffoca e interpella.
Un film da vedere con l’attenzione di cogliere il legame tra catastrofismo naturale (il fenomeno dei terremoti è parte integrante la cultura del Giappone) e conseguenze politiche: la Storia è farsa o tragedia?
Alessandro Russo
Aurora Mantovani
Alessandra Lazo
Paola Sangiovanni