LA STORIA DEL FRANK E DELLA NINA – Paola Randi

Con: Gabriele Monti, Ludovica Nasti, Samuele Teneggi, Bruno Bozzetto, Dave Giuseppe Seke, Anna Ferzetti

(Italia, Svizzera)

105′

(Orizzonti Extra)

È la storia di tre ragazzi molto diversi tra loro: Frank, un carismatico affabulatore, Nina, ragazza-madre forte, schietta e decisa, e Gollum, muto dalla nascita, ma estremamente comunicativo e gentile. I tre si ritrovano ad intrecciare le loro vite per prenderle in mano e riscrivere la loro storia. In questo ‘racconto di formazione’ si muovono i tre adolescenti in fuga e, contemporaneamente, in ricerca per trovare il proprio posto nel mondo e riuscire ad autoaffermare la propria individualità e il proprio sguardo. 

Numerose le scelte tecniche che rendono il racconto una favola di lotta contro la realtà: si alternano scene in bianco e nero, per rappresentare lo stato emotivo dei ragazzi quando sono alle prese con la concretezza del mondo reale, a finte riprese in bassa definizione, stile vecchi VHS, per raccontarci l’intimità che condividono i nostri protagonisti, fino al full HD con effetti in CGI.

Il narratore della vicenda, che in voice-over racconta il suo presente attraverso le vite e le parole degli altri, è proprio Gollum, il ragazzo muto, che tanto stima il suo grande amico Frank, cantastorie con un misterioso passato che è meglio scordarsi, rendendosi invisibile per “non esistere” e vivere solo di presente, come fa il Comandante (Bruno Bozzetto), nonno del Frank, malato di Alzheimer e unico alleato adulto del ragazzo. Dopotutto “LA VITA È SOLO UN PUNTO DI VISTA”, come dice il Frank, e sta al narratore decidere dove portare la propria storia. Per questo non tutto è come sembra e non tutti sono ciò che dicono di essere.

La colonna sonora, che varia il suo registro dal sacro al profano, da Vivaldi a brani di musica leggera, (anche retrò, come LA CANZONE INTELLIGENTE di Cochi e Renato), ben si accompagna alla scelta scenografica di muoversi in una Milano periferica e  irriconoscibile, tra scheletri di palazzi abbandonati, mezzo demoliti e mezzo in costruzione, tra passato, presente e futuro incerto, esattamente come i nostri protagonisti.

Una storia di dolore, voglia di annullamento, senso di rivalsa e autoaffermazione narrata con una particolare “leggerezza” e freschezza, per poter urlare al mondo intero il liberatorio  “FANCULO” di Gollum, perché IO ESISTO COME PARE A ME.

Da vedere fino alla fine dei titoli di coda.

Irene Sandroni