LA NOTTE – Michelangelo Antonioni

Con: Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Monica Vitti, Bernhard Wicki, Rosy Mazzacurati, Maria Pia Luzi, Guido Ajmone Marsan, Vincenzo Corbella, Gitt Magrini, Giorgio Negro, Roberta Speroni

122′

(1961)

(Venezia Classici)

Tra la selezioni di film restaurati proposti quest’anno a Venezia 81 il Festival ci propone la visione di una delle più importanti opere cinematografiche del XX secolo, ossia La notte di Michelangelo Antonioni. La pellicola segue la vicenda di Giovanni e Lidia, coppia borghese milanese la cui unione pare arrivata agli sgoccioli. La trama si dipana in un arco narrativo che va dalla mattina fino all’alba del giorno dopo, dove tra noia, corteggiamenti lasciati a metà e stucchevoli tentativi di ricongiungersi, i due protagonisti trascorreranno un’intera giornata a meditare sul loro malessere interiore. Solo grazie agli incontri che faranno riusciranno a prendere consapevolezza di ciò che gli circonda, salvandoli così dall’abbisso in cui stanno affondando.

Molto vicino alle tematiche esistenzialiste, al modernismo e alla letteratura d’avanguardia, il regista emiliano compie un’attenta analisi della figura dell’uomo, grazie ad alcuni elementi portanti della sua narrazione quali l’alienazione dell’uomo moderno e il disagio esistenziale di quest’ultimo all’interno di una società spaventosamente egoista e venale, interessata esclusivamente all’accrescimento dei propri beni e venendo meno all’arricchimento di valori.

Tra queste tematiche possiamo dunque annoverare, di conseguenza, la totale incapacità di dipanare un dialogo in una società prettamente consumista e individualista e la figura della donna che risulta essere la figura più consapevole della situazione ma che comunque non può far altro che accettare in maniera inerte questa condizione (qui interprentata da una splendida Monica Vitti). Vincitore dell’Orso d’oro del Festival del Cinema di Berlino, del Nastro d’Argento e del David di Donatello al miglior regista, La notte risulta essere una delle pellicole più originali di sempre, che affronta pesanti tematiche della letteratura moderna in maniera raffinata quasi di gusto ironico, così da rendere più leggera la comprensione di quanto sia diventata ormai poco appetibile la società in cui viviamo.

 

Raffaele Piccirillo