MANAS – Marianna Brennand

Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga, Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo Maia
Sceneggiatura: Felipe Sholl, Marcelo Grabowsky, Marianna Brennand, Antonia Pellegrino, Camila Agustini, Carolina Benevides

(Brasile, Portogallo)

101’

(Giornate degli autori)

Lungo il fiume Tajapuru, nella foresta amazzonica, la tredicenne Tielle deve imparare a sopravvivere in un ambiente di violenza e soprusi. Preoccupata per il suo futuro cerca sostegno nelle figure femminili adulte intorno a lei, ma le ipocrisie miste alla rassegnazione della comunità, unite alle attenzioni sempre più insistenti del padre, la conducono a provvedere, da sola, a sé stessa.

La regista, alle prese con il suo primo lungometraggio, dopo una decennale ricerca, affronta la scomoda e complessa tematica dell’abuso e dello sfruttamento sessuale minorile nelle comunità amazzoniche. La macchina da presa si muove delicata raccontando con attenta sensibilità le situazioni che si presentano alla giovane protagonista; le inquadrature sono ben studiate nella loro composizione: Tielle è spesso ‘incorniciata’ e separata dagli altri da finestre o pertugi o, addirittura, intrappolata all’altezza della gola da costrizioni.

Ne esce un ritratto coraggioso ed elegante dove gli elementi ricorrenti dello scorrere dell’acqua, della caccia, delle intrusioni degli adulti nel mondo delle bambine e dei rimandi al rapporto preda-predatore, fanno da scenario e alludono al difficile momento della costruzione della propria identità e alla duplice violenza subita da tutta la comunità femminile del villaggio soprattutto nella delicata fase del passaggio all’età adulta.

Irene Sandroni