ASSASSINIO A VENEZIA di Kenneth Branagh
Con Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan,Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Michelle Yeoh, Amir El-Masry
USA 2023
(103’)
La pellicola, che è l’adattamento cinematografico del romanzo “Poirot e la strage degli innocenti” (1969) di Agatha Christie, è il terzo capitolo della serie di film diretti e interpretati da Kenneth Branagh nei panni di Hercule Poirot, dopo Assassinio sull’Orient Express (2017) e Assassinio sul Nilo (2022).
La trama segue la storia del più famoso dei personaggi dell’autrice britannica che, ritiratosi in esilio nella Regina dell’Adriatico, Venezia, viene spinto a partecipare a una seduta spiritica all’interno di un palazzo lugubre e fatiscente durante la notte di Halloween. Quando uno degli ospiti verrà assassinato, il detective verrà trascinato in una spirale di oscuri segreti e violenza inaudita.
Il personaggio di Hercule Poirot, come negli altri due film del regista, non ricalca i tratti del piccolo belga dell’immaginario collettivo, ma si discosta completamente dalla figura del Poirot robusto e sarcastico. Branagh decide come sempre di attribuirgli un atteggiamento più introverso e meno spontaneo nei modi confidenziali, mantenendo pur sempre quella classica eleganza e quel fine garbo che lo hanno reso uno degli investigatori più celebri della letteratura e, di conseguenza, della finzione cinematografica.
La fotografia è caratterizzata da toni scuri che contribuiscono ad accentuare l’alone di mistero dipanatosi all’interno della trama. la cui unica fonte di luce è l’elemento del fuoco (che illumina parzialmente l’ambiente) suggerendo un senso di mancanza di stabilità, dove tutto può degenerare repentinamente da un momento all’altro.
L’atmosfera misteriosa ed esoterica di Venezia fa da sfondo ad una serie di intrecci della storia, che rendono il tutto ancora più opaco.
Ricorrente è l’uso del flashback, utilizzato come strumento esplicativo dei vari intrighi che emergono durante la storia, caratterizzata da un andamento non lineare, con lo scopo di portare lo spettatore in stato confusionale.
Il film risulta particolarmente intrigante e ben strutturato, anche se la risoluzione del mistero avviene forse un po’ troppo rapidamente.
E’ particolarmente apprezzabile l’interpretazione di Branagh, che per la terza volta ricopre uno dei ruoli più iconici della storia della fiction.
Appropriata è anche la scelta della canzone che accompagna i titoli di coda, “When the Lights Go On Again”, cantata da Vera Lynn, quasi a suggerire che il peggio è passato e che ognuno dei personaggi può ritornare a vivere la propria vita.
Raffaele Piccirillo