TATAMI di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi
Domenica 21 luglio
Con: Arienne Mandi, Zar Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Ash Goldeh
(Georgia, Usa)
(105’)
(Orizzonti)
Ispirato a fatti reali, Tatami racconta la storia di Leila, judoista iraniana e della sua allenatrice Maryam, in gara per l’oro ai campionati mondiali. Incontro dopo incontro, Leila sembra sempre più vicina alla vittoria, ma a fermare il suo sogno è la Federazione, che per evitare incidenti diplomatici, le richiede tramite minacce a lei e alla sua famiglia, di fingere un infortunio per non battersi contro l’atleta israeliana. La ragazza è di fronte a un bivio: andare avanti a costo delle pressanti minacce di morte o abbandonare la gara.
Primo lungometraggio co-diretto da un regista israeliano (Guy Nattiv) e una iraniana (Zar Amir Ebrahimi), come loro stessi hanno affermato: Tatami è più di un film, è una dichiarazione al mondo di quello che troppi atleti iraniani sono costretti a subire.
D’impatto la scelta registica del b/n, un contrasto visivo che sottolinea la forte scissione fra questi due paesi, come anche l’uso del formato 4:3, a simboleggiare la condizione di prigionia e sottomissione imposta dal regime.
La costruzione del racconto procede incalzante, tramite inquadrature che stringono sempre di più su Leila e sul suo viso, fino alla significativa scena di lotta con lei a testa in giù e l’hijab nero che la soffoca.
Ottima anche la gestione del sonoro: un crescendo, tra musica proveniente dalle cuffie di Leila (oggetto con il quale fin dall’inizio viene rappresentata) e rumori vari (respiro affannato, movimenti di lotta, telefono che squilla ripetutamente…) che ci trasportano nello stato di tensione emotiva vissuto dalla protagonista.
Una storia tutta al femminile, dove le figure maschili sono nemiche e in opposizione, tranne Nader, compagno di Leila che la sosterrà fino alla fine. Un racconto incisivo di donne che si uniscono, che non può non richiamare alla mente lo slogan di protesta ‘Donna, Vita, Libertà’, urlato a gran voce nelle piazze iraniane ormai quasi da un anno dopo l’uccisione della giovane Mahsa Jina Amini.
Raffaella Zoppi
Irene Sandroni
Anna Sandroni
Irene Ancora
Raffaele Piccirillo