L’HOMME D’ARGILE (The Dreamer) di Anaïs Tellenne

Con Raphaël Thiéry, Emmanuelle Devos, Mireille Pitot, Marie-Christine Orry

(Francia)

(94’)

(Orizzonti extra)

Raphaël (Raphaël Thiéry), 58enne dal fisico ingombrante e dai tratti marcati, è il custode di una vecchia villa signorile disabitata ove vive, con la madre, in una dépendence. L’arrivo improvviso di Garance (Emmanuelle Devos), ricca ereditiera del maniero, che si stabilisce nella proprietà, sarà occasione di grandi cambiamenti…
Il film racconta con delicatezza una storia di disvelamenti: così i personaggi, che inizialmente sembrano richiamare i cliché della commedia d’oltralpe, gradualmente escono dalla rozza materia degli stereotipi e prendono forma originale, manifestando una profonda umanità.
Centrale l’analogia narrativa tra il lavoro dell’artista Garance, che modella una statua di argilla dell’uomo, con il valore maieutico della relazione tra i due; ma colpisce anche la metafora della musica che Raphaël compone al chiaro di luna con la cornamusa,  e che tratteggia un personaggio antitetico rispetto all’imponenza del  fisico e alla rozzezza del suo volto.
L’uomo gradualmente nasce assieme alla statua – come un Golem gentile – e si “denuda” grazie all’arte.
Opera da vedere soprattutto perché racconta la leggerezza di ciò che può apparire pesante.

Fabio Sandroni