LUMBRENSUEÑO di José Pablo Escamilla
(80′)
(Biennale College)
Lucas, adolescente irrequieto che ha lasciato la scuola per portare qualche soldo in più in casa, lavora nella cucina di un fast food dove diventa amico di un ombroso collega fanatico di manga e anime. Quando quest’ultimo si suicida il ragazzo sprofonda nel buio.
L’opera seconda di José Pablo Escamilla, finanziata dal programma Biennale College, risulta piuttosto densa e di non facile approccio, più vicina al prodotto da performance audiovisiva che al film di narrazione.
Il racconto è volutamente caotico e non del tutto lineare. Lo stile è molto costruito: immagini distorte, fotografia fuori fuoco, decolorazioni e saturazioni improvvise, utilizzo di elementi sonori disturbanti, voce fuori campo che declama versi di difficile interpretazione, predilezione per interni angusti e notturni. Il tutto concorre ad una personalissima interpretazione di una elaborazione del lutto e di un percorso dal buio alla luce grazie alla salvezza, rappresentata proprio dalla fotografia (antenata del Cinema) che il protagonista coltiva seguendo un corso di formazione. Tra le righe emergono anche i temi della marginalità sociale, dell’importanza di appartenere ad un nucleo familiare e di avere un lavoro.
Irene Ancora
Raffaele Piccirillo
Alberto Piastrellini