BLONDE di Andrew Dominik
Con Ana de Armas, Adrien Brody, Bobby Cannavale, Xavier Samuel, Julianne Nicholson, Lily Fisher
(Usa, 165’)
Venezia 79
Ispirato al libro “Blonde” di Joyce Carol Oates, il film narra la sofferente vita di Norma Jean Baker, in arte Marilyn Monroe (Ana de Armas). Partendo da un’ infanzia difficile, caratterizzata dai traumi dovuti all’abbandono del padre e alla follia della madre, la storia prosegue con la genesi della celebrità di Marilyn e con tutte le umiliazioni subite per entrare nel mondo dello spettacolo.
La rappresentazione si concentra soprattutto sul tema del doppio: da una parte la fragilità di Norma Jean con i suoi traumi e i fallimenti; dall’altra la leggerezza del personaggio Marilyn, trattata e considerata dai più come un “pezzo di carne”. Il regista Andrew Dominik sottolinea pertanto la duplicità del personaggio alternando narrazione a colori a scene in bianco e nero e sequenze con uno schermo del cinema classico in 4:3 ad altre in cui l’inquadratura ha il formato panoramico.
I piani di realtà e finzione, inoltre, risultano spesso sovrapposti evocando nello spettatore il senso di angoscia crescente nel finale.
Qualche riserva proprio sulla difficoltà a distinguere ciò che storicamente è vero da inferenze dell’autore e soggettive allucinate della protagonista, anche se questa potrebbe essere una scelta in linea con l’estetica post-moderna.
Molto convincente Ana de Armas, che riesce a interpretare allo stesso tempo una Norma Jean spaesata, angosciata e tormentata e una Marilyn iconica nella sua grazia e sensualità.