AUTOBIOGRAPHY di Makbul Mubarak

Con Kevin Ardilova, Arswendy Bening Swara, Haru Sandra, Rukman Rosadi

Indonesia, Francia, Germania, Polonia, Singapore, Filippine, Qatar  (116’)

(Orizzonti)

Rakib è custode, per eredità paterna, della villa dell’ex generale in pensione Purna nell’entroterra indonesiano. Tornato a casa, il generale, pronto ad una battaglia elettorale per divenire nuovo sindaco, diventa per il ragazzo una figura paterna importante. Ma la fiducia in questo rapporto è un filo sottilissimo pronto a spezzarsi.

Il regista Makbul Mubarak racconta la sua autobiografia di cittadino indonesiano denunciando una situazione politica costantemente in balia dei vecchi fantasmi della dittatura sempre incombenti. È un’indagine compiuta da un punto di vista inaspettato: quello di chi, riponendo fiducia nell’istituzione, ne rimane deluso non appena scopre la verità che si cela dietro il mito.

Interessante com’è costruito il rapporto tra i protagonisti: come in una partita a scacchi i due si riconoscono l’uno nell’altro per rivaleggiare; se Purna si rivede in Kib, Kib riconosce Purna come maestro e padre.

Si apprezza la realizzazione della sequenza della caccia (particolarmente significativa) dove l’ex dittatore insegna al protagonista ad usare il fucile direzionandolo e premendo il grilletto insieme a lui: esca narrativa che anticipa un’escalation di violenza sino all’inevitabile epilogo.

Fra le note tecniche si notano il ritmo piuttosto lento, la prevalenza di silenzi e l’insistenza di luci rosse ad illuminare le stanze dell’anziano dittatore, quest’ultima è un’efficace metafora dello spargimento di sangue da cui il popolo indonesiano non si è ancora ripreso.