Domenica 2 Settembre
Venezia 75
THE SISTERS BROTHERSdI Jaques Audiard
con: Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal (120′; Francia, Belgio, Romania e Spagna/ 2018)
John ed Eli sono due assassini a pagamento che si muovono per l’Oregon del 1850. La loro nuova missione è trovare ed estorcere con ogni mezzo una preziosa informazione da un cercatore d’oro. Tratto da un romanzo western del canadese Patrick DeWitt, il racconto, nelle mani del premiato regista francese Jaques Audiard (“Il profeta”; “Un sapore di ruggine ed ossa”; “Dheepan” – Palma d’Oro a Cannes nel 2015); diventa un drammatico divertissement di genere con tutti i crismi della favola nera: due psicopatici pluriomicidi come antieroi, una missione da compiere, la svolta e la soluzione finale che rivela l’inaspettato. Il tutto confezionato al meglio grazie ad una solida regia che non perde un colpo e si concede inaspettate trovate narrative (come le sparatorie notturne in campo lunghissimo). Ottimo John C. Reilly in una prova di bravura che andrebbe premiata.
Sconfini
IL RAGAZZO PIÙ FELICE DEL MONDO
di Gipi
con Gero Arnone, Davide Barbafiera, Francesco Daniele, Gipi (Italia / 90’)
Il noto fumettista Gianni Pacinotti, in arte Gipi, interpreta se stesso in un racconto autoironico ed irriverente che viaggia sui binari del grottesco, ispirato fortemente nei toni e nei modi della sceneggiatura proprio alle graphic novels. La storia, abbastanza strampalata, parte dalla scoperta che da 15 anni una persona, fingendosi adolescente, scrive la stessa lettera di ammirazione a tutti gli autori di racconti a fumetti: la curiosità diviene subito il progetto di un improbabile documentario alla ricerca di un produttore. L’ossessione di raccontare dovrà fare i conti con il diritto di farlo, anche quando si rischia di ledere la sensibilità altrui. Si ride; interessante l’utilizzo a tratti del super8.
Fuori concorso
LA QUIETUD
di Pablo Trapero
con: Martina Gusman, Berènice Bèjo, Graciela Borges (120′, Argentina/ 2018)
Eugenia torna in Argentina, nella tenuta di famiglia, dopo un’assenza di parecchi anni. Ci sono questioni legali da risolvere e un padre colpito da ictus. Il ritorno a casa significa anche riallacciare i rapporti con la sorella Mia e la madre Esmeralda. Il regista Pablo Trapero torna alla Mostra del Cinema dopo il precedente “El Clan” (Leone d’Argento nel 2015) con un racconto intimo sull’universo femminile che rivela le vecchie ferite – mai del tutto rimarginate nel Paese – della dittatura militare. Del film si apprezza soprattutto l’eleganza formale, l’estetica e l’equilibrio compositivo, mai indulgente persino nelle sequenze più pruriginose. Qualche pecca nella sceneggiatura, che pur ricca di colpi di scena e di rivelazioni, sembra, in certi punti, “galleggiare” come sospesa. Molto presente la componente ironica (affidata al commento sonoro e alla scelta di reiterare alcune situazioni simboliche come i continui salti di corrente negli interni della tenuta che alludono alla incapacità dei personaggi di rivelare le loro zone d’ombra).
Orizzonti
TEL AVIV ON FIRE
di Sameh Zoabi
con Kais Nashif, Lubna Azabal, Yaniv Biton, Nadim Sawalha, Maisa Abd Elhadi (Lussemburgo, Francia, Israele, Belgio / 97’)
Una troupe palestinese lavora ad una soap per la tv con un plot che ha per protagonisti una bella spia araba, un seducente guerrigliero palestinese e un tormentato generale israeliano. Nella composizione work in progress della sceneggiatura, si intersecano le vite reali di Salam, lo stagista di Ramallah scrittore dei testi e di Assi, comandante israeliano del posto di blocco che Salam attraversa quotidianamente per arrivare agli studios. Nella meta-commedia iperbolica (che ricorda nell’intreccio il nostrano Boris) trova spazio una prospettiva divergente sul rapporto tra Israele e Palestina, che dosa sapientemente attualità, riflessione, comicità e poesia in salsa agrodolce. Lunga standing ovation alla prima in Sala Darsena.
Venezia 75
PETERLOO
di Mike Leigh
con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst, Rachel Finnegan, Tom Meredith (Gran Bretagna, Usa / 154’)
Lunga opera di ricostruzione storico-cinematografica del massacro di St. Peter’s Field presso Manchester del 1829, in cui una pacifica manifestazione per il diritto alla rappresentanza in Parlamento del ceto più popolare oppresso da tasse e crisi economica, venne duramente repressa nel sangue. Mike Leigh, regista e sceneggiatore di provata esperienza (“Segreti e Bugie” – 1996, “Il Segreto di Vera Drake” – 2004…) organizza un grandioso affresco in costume per raccontare “un evento fondamentale della storia della libertà universale, che ancora risuona per infinite ragioni nel nostro caotico mondo del XXI secolo”; aggiunge che “Peterloo (assonanza significativa tra St. Peter e Waterloo – ndr) è una celebrazione del potere della speranza e un lamento contro l’inesauribile capacità di distruzione dell’uomo”. Opera esigente e forse prolissa, teatrale nella costruzione e nell’organizzazione dei testi.
VR Competition (stand ups linear)
1943:BERLIN BLITZ
di David Whelan
15 minuti di storia…15 minuti per conoscere una storia poco conosciuta: quella di Wynford Vaughan-Thomas, corrispondente della BBC che, nel settembre 1943, si imbarcò su un bombardiere Lancaster con un tecnico del suono e un microfono. Documentarono un fatto terribile: un grande bombardamento notturno su Berlino. Sorvolando il cuore dell’Europa occupata dai nazisti, dovettero resistere all’incessante fuoco della contraerea e all’attacco di un caccia, mentre sganciavano bombe sulla città: una vista che Vaughan-Thomas descrisse come “la scena più orribilmente bella che abbia mai visto”.