Sabato 1 Settembre

Venezia 75
SUSPIRIA
Di Luca Guadagnino
con: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloe Grace Moretz (152′ Italia/ 2018)

Ingenua ragazza americana approda nella Berlino del 1977 per sostenere un’audizione presso una prestigiosa compagnia di danza. La vince, ma la compagnia presenta molti lati oscuri. Reboot del classico di Dario Argento del 1977 (che aveva tratto ispirazione da un onirico testo dello scrittore americano Thomas de Quincy: Suspiria de profundis). Luca Guadagnino, reduce dal recente successo di “Chiamami col tuo nome”, torna al Lido con un film che pretende troppo (pazienza dello spettatore in primis). C’è troppa carne nel pentolone delle streghe-ballerine: magia, terrorismo, crisi sociale, fantasmi della Seconda Guerra mondiale, psicologia della scuola di Vienna e, naturalmente, la danza! Tutto a discapito di una narrazione lineare a sostegno di una storia che, al netto della fantasia, si gioverebbe di un po’ più di logica. Buono, peraltro il lavoro su scene, costumi, luci ed ambientazioni, così come sul commento sonoro (musiche inquietanti di Thom Yorke dei Radiohead). Contestazioni degli addetti ai lavori alla prima proiezione.

Venezia 75
FRÈRES ENNEMIS
di David Oelhoffen
con: Matthias Schoenaerts, Reda Kateb, Adel Bencherif, Sofiane Zermani, Nicolas Giraud, Marc Barbe, Sabrina Ouazani (111′, Francia/ 2018)

Nella prima banlieue di Parigi un agente della narcotici e un trafficante di stupefacenti, per ragioni diametralmente opposte, si trovano a “collaborare” per ricercare il mandante dell’omicidio di un comune amico. Il regista di “Nos retrouvailles” (Cannes 2007) e “Loin des hommes” (Venezia 71), porta sulle schermo un solido thriller giocato su tradimenti, inganni, rancori, inseguimenti, amicizie virili dalle radici profonde. Girato con efficace tensione, il film si apprezza nonostante il minutaggio un po’ troppo dilatato grazie ad un bel montaggio ed all’uso espressivo della macchina da presa, senza contare l’ottima costruzione dei personaggi principali. Un buon prodotto da festival che merita la giusta attenzione.

Fuori concorso
AQUARELA
di Victor Kossakovsky
(89′ UK, Germania/ 2018)

Un affascinante viaggio cinematografico fra potenti immagini e altrettanto potenti musiche (Alexander Dudarev) per raccontare la bellezza mutevole e la pura potenza dell’acqua. Utilizzando una tecnica di ripresa che sfrutta la resa dei 96 fotogrammi al secondo per restituire immagini iperrealistiche e ottimamente definite, il regista russo, intende restituire agli spettatori tutte le emozioni che si provano interagendo con l’elemento acqua: dall’inquietudine alla paura, dall’esaltazione alla pace interiore, di fronte alla forza dell’elemento liquido. Si apprezza il messaggio sotteso al prodotto: sensibilizzare il pubblico sulle conseguenze dei cambiamenti climatici. Il film vuole essere anche un omaggio al regista russo Sokurov.

Orizzonti
AMANDA
di Mikhael Hers
(107′ FRANCIA/2018)
con: Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler, Jonathan Cohen, Greta Scacchi

David, ragazzo di 24 anni, si ritrova improvvisamente a fare da tutore alla sua nipotina Amanda, dopo la prematura morte della madre di lei a causa di un attentato terroristico a Parigi. Questa responsabilità imprevista porterà David a dover rivedere radicalmente il suo stile di vita. Si apprezza il ritmo di taglio vivace che riesce a trattare tematiche drammatiche senza cadere nel melodramma. Stupisce l’interpretazione dlla giovanissima Isaure Multrier. Possibile Laterna? Stay Tuned!

VENICE VR: Venezia Virtual Reality.
Un vaporetto “Shuttle” ti porta al Lazzaretto Vecchio e lì entri in una realtà virtuale. Una stanza buia, sul volto un visore e un’assistente che ti dà indicazioni in inglese. Parte “Make Noise” di M. Abdalla, durata 8 minuti. In un’ambientazione fantastica vedo muri sgretolarsi, corridoi che si formano, arrivano personaggi: mummie, guardiani oscuri che si muovono. La performance è interattiva e tu, seduto sulla poltrona, puoi girarti a 360°e con la voce interagire con la scena che hai davanti, realizzando gli obbiettivi del gioco. La voce diventa strumento di cui imparare l’utilizzo, sensibilizzandosi alle tematiche coillegate ai diritti della donna, che proprio grazie all’uso della parola sono stati conquistati.